mercoledì 4 maggio 2011

Il turbocompressore nei motori delle auto

Mi ricordo molto chiaramente, quando da giovani ci sfidavamo tra di Noi amici a suon di corse. Eravamo convinti, (perché finiva sempre così) che chi arrivava con una macchina “Turbo”, avrebbe fatto ingoiare molta polvere a chiunque... che bei ricordi e che tempi quelli.

Comunque, scusandomi per il personale e ritornando ai giorni nostri, vi dico che il Turbocompressore, o come molti chiamano semplicemente “turbo”, è un dispositivo meccanico costituito dall'abbinamento di un compressore centrifugo e di una turbina a gas di scarico (vedi). Quindi diciamo che è composto da una girante (turbina) che viene messa in rotazione dai gas di scarico e da una girante compressore, generalmente in lega di magnesio, collegata alla turbina mediante un piccolo albero. Il compressore, trascinato in rotazione dalla turbina, comprime l'aria e la immette quidi, nel collettore d'aspirazione, fornendo ai cilindri del motore un volume d'aria maggiore di quanto ne possa aspirare. Si tratta di un complesso altamente efficiente in quanto utilizza l'energia residua dei gas di scarico per azionare la turbina e quindi il compressore.

Lo scopo del dispositivo quindi, è quello di sovralimentare il motore dove è messo, in modo “gratis”, cioè sfruttando energia contenuta nei gas di scarico (si viene ad avere solo una limitata contro pressione allo scarico). Per avere una inerzia limitata (in modo da assicurare una risposta pronta), i turbocompressori hanno le giranti di dimensioni molto ridotte. Un albero, che attraversa il carter centrale, per tutta la lunghezza e che è supportato da due cuscinetti lubrificati e raffreddati da olio in pressione, che proviene dal sistema di lubrificazione del motore, provvede a collegare direttamente la girante della turbina, a quella del compressore. I turbocompressori, presentano alcune caratteristiche, che li rendono molto adatti ad essere impiegati in campo automobilistico (per le ridotte dimensioni, peso limitato, grande libertà di posizionamento, dato che il collegamento al motore è solo fluidodinamico, cioè viene effettuato per mezzo di tubazioni e non di tipo meccanico).

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