Quanto volte ricordando il
passato e gli anni Ottanta, con gli amici e le nostre prime belle
macchinette quali per esempio le “mitiche” Fiat 126, le 500 o
ancora le potentissime (per il tempo) Abarth 112 correndo spensierati
tra le strade dei nostri paesi tra le tante sfide e le prove di
velocità che oggi vedremmo come irresponsabili, scalando le varie
marce sui tornanti magari al suono delle bellissime “doppiette”
con tacco e punta del piede prendevamo anche dei sonori e bruttissimi
“fuorigiri”, che valevano una grande brutta figura davanti a
tutti.
Il fuorigiri del
motore.
Quando il motore raggiunge
un regime di rotazione superiore a quello di potenza massima, si dice
normalmente che il motore funziona in fuorigiri. Di solito nelle
autovetture possiamo trovare in dotazione il contagiri, cioè un
importante strumento inserito nel cruscotto, di solito accanto al
contachilometri che ci indica attraverso una lancetta (può essere
anche digitale) esattamente i giri che fa il motore quando questo è
acceso. Nel contagiri, questa particolare zona al di fuori del campo
di utilizzazione normale viene indicata con un settore colorato di
rosso o di arancio, che sta ad indicare che è meglio non arrivarci
mai con l'indicatore. Il consiglio che qualunque meccanico da è
quello di cercare il più possibile di evitare il suddetto fuorigiri.
Un esempio tipico del fuorigiri è quando nell'inserire con il cambio
della nostra autovettura una marcia alta o magari quando scaliamo le
stesse, sbagliamo e al suo posto troviamo il “folle” andando poi
a dare una bella accelerata convinti che abbiamo la marcia inserita,
sentendo quel brutto rumore di motore al massimo, appunto il
fuorigiri. In questo modo poteva accadere che le valvole potevano
“sfarfallare” facendo verificare seri problemi meccanici al
motore. In alcuni casi esistono dei limitatori di giri che evitano
che il motore anche “tirando” al massimo una marcia possa
raggiungere un fuorigiri di quelli seri che mettono KO la nostra
autovettura.
Un saluto.
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