Un saluto come sempre a
tutti i naviganti e agli appassionati di motori e di questo
meraviglioso mondo che è il Mondiale di Formula Uno con i suoi
piloti e le sue tecnologiche monoposto.
Il 27 Maggio 2012, presso
il Principato di Monaco (bellissimo soprattutto per i molti turisti e
i facoltosi residenti) si è disputata una delle gare più osannate e
mitiche della Formula uno. Questa è la sesta corsa in calendario
valevole per il Mondiale del 2012. Questa che leggete sotto è una
mia semplice riflessione dopo aver seguito tutta la gara in TV.
Innanzi tutto per onor di
cronaca e per quelle poche persone che non hanno visto la corsa, dico
che sul circuito cittadino di Montecarlo ha vinto la gara 2012 di
Formula Uno il pilota australiano Marc Webber con la sua Red
Bull motorizzata Renault, rimanendo praticamente in testa a tutti
gli altri sin dall'inizio (Webber partiva dalla prima posizione).
Sono molto contento anche da buon tifoso della Ferrari del risultato
ottenuto dal sempre presente e combattivo pilota Fernando Alonso, che
alla fine della gara ha ottenuto un meritato (e forse magari un po'
stretto) terzo posto alle spalle di un ottimo e ormai anche molto
maturato pilota, cioè Nico Rosberg con la sua Mercedes arrivato al
termine sul secondo gradino del podio. Il campione uscente Sebastian
Vettel, compagno di Scuderia di Webber con la Red Bull è giunto
soltanto al quarto posto subito alle spalle di Alonso. Quinto
Hamilton su McLaren-Mercedes, mentre l'altro ferrarista Massa ha
finito la gara al sesto posto, che è anche il miglior risultato
stagionale per il pilota.
Dopo
questa sesta gara di Montecarlo, la classifica generale dei primi
cinque piloti assoluti, vede da solo al primo posto il pilota
Fernando Alonso (Ferrari) con 76 punti seguito dai due piloti della
Red Bull, Webber e Vettel a pari merito con 73 punti. Quarto è
Hamilton con 63 punti, mentre quinto Rosberg con 59 punti.
Un breve riflessione
sulla gara.
La gara di Montecarlo a
detta di quasi tutti gli addetti ai lavori o i semplici appassionati,
ma soprattutto per i piloti di Formula uno è la “gara” per
eccellenza. Siamo di fronte ad un vero mito a una leggenda per quanto
riguarda la Formula uno (sicuramente è così per il passato). Si
dice che questo circuito è il sogno di ogni pilota. Dalle interviste
fatte a molti di loro spesso si sente che addirittura alcuni piloti
desidererebbero vincere qui e poi magari anche smettere, perché
Montecarlo vale più di un Mondiale, vale una intera carriera di
grande pilota che verrà ricordata nella storia. Vincere a Montecarlo
è come vincere una cinquina secca al lotto per tutti questi piloti.
Io da buon ignorante e semplicione che sono, non riesco a capire
perché tutto questo entusiasmo da parte loro! Io riesco ancora a
capire tutto il meraviglioso contorno che esiste nei giorni prima e
dopo lo svolgimento della gara. Capisco e (anche invidio molto) anche
tutte quelle “barchette” superlusso ancorate al porto con gli
ospiti che si godono la gara. Capisco anche le numerose e simpatiche
sfide, giochi o le feste mondane notturne e di giorno che si svolgono
con le numerose celebrità a far da super-ospiti arrivate da ogni
parte del mondo. Capisco anche la valanga di soldini che girano in
quelle settimane presso la bellissima Montecarlo, con i suoi
meravigliosi Casinò strapieni e tintinnanti. Un momento... forse
allora ho sbagliato io a dire che i piloti e gli addetti ai lavori,
come i tecnici, gli ingegneri e i meccanici amano più di tutti il
circuito cittadino e vincere la corsa sul circuito di Montecarlo per
la Formula uno. Forse è proprio il contorno che è veramente
“mitico” e unico da queste parti. È proprio questa la grande
vittoria. Ma allora non penso sia giusto dire, voglio vincere a
Montecarlo perché questo è il circuito più bello, più storico,
insomma il migliore al livello di pura esperienza di guida e di
tecnica professionale, con veri e lunghi duelli che ogni bravo pilota
sogna nella sua carriera. Quello di Monaco è un circuito cittadino
con tanto di tombini, difetti e gobbe, percorso tutti i santi giorni
da numerose persone che in auto vanno al lavoro.
Dico questo perché per
quanto riguarda la gara vera e propria di Formula uno disputata a
Montecarlo, diversamente da tutto il grande spettacolo e le forti
emozioni che ho visto nelle cinque gare precedenti, non ha offerto
proprio nulla agli appassionati. Qui chi ha la fortuna di fare la
Pole e partire in prima posizione è quasi sicuro (salvo guasti) al
cento per cento anche di vincere. Qui ho notato semplicemente sin
dall'inizio una sorta di “trenino” fatto di tecnologiche
monoposto incolonnate che correva sbuffando su dei binari immaginari,
come quando si parte per le ferie. Quello sbuffo di vapore, sono
sicuro che era quello di alcuni piloti abbastanza incazzati per il
semplice fatto che non si poteva sorpassare l'avversario che ti sta
davanti e che magari è molto più lento di te in alcun modo, se non
contiamo che questi si fermi e si metta da parte. Non si è visto un
vero sorpasso sul circuito di Montecarlo 2012, se non contiamo i rari
sorpassi fatti grazie alla bravura e alla rapidità di alcuni
meccanici durante i pit-stop per il cambio ruote. Sono contento
perché almeno Alonso con la Ferrari è riuscito in questo modo a
passare Hamilton che gli stava davanti (forse l'unica emozione
avuta). Mi metto nei panni di quei piloti costretti a stare interi
giri dietro a monoposto che fungevano da “tappo” e che
rallentavano tutti. Mi chiedo se i piloti vogliono davvero tutto
questo. Sembra quasi che la corsa in se stessa non sia più l'evento
principale tanto atteso, ma solo una semplice parte di quel
“contorno” di qualcosa di più grosso.
Come può un circuito che
non ti consente se sei un pilota più bravo e più forte di
sorpassare l'avversario a essere eletto il circuito dei sogni e dei
campioni? Dove sono andate le appassionanti emozioni e la tensione
sino all'ultimo giro delle prime gare precedenti? Forse magari erano
andate al Casinò!
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