La trazione integrale.
Con il termine di trazione integrale, si definiscono tutte le vetture che presentano quattro ruote motrici, cioè l'energia, la forza di movimento del motore, è trasmessa a tutte le ruote.
Abbiamo la trazione integrale “permanente”, quando le ruote sono sempre collegate (tramite gli organi di trasmissione) al motore che gli trasmette il movimento. Abbiamo anche la trazione integrale “inseribile”, quando in una autovettura, le ruote di un asse, possono essere rese o meno motrici, per mezzo di un sistema di comando, azionabile dal conducente stesso. Questa scelta, può essere fatta in base al tipo di fondo stradale che possiamo troviamo in giro (percorso ripido, fangoso, asfalto, con neve o ghiaccio, etc.).
per indicare le autovetture a quattro ruote motrici, si utilizzano sigle ormai conosciute da chiunque, come per esempio “4 WD” o 4 x 4. nei veicoli di questo tipo, dato che gli assi sono due, vengono impiegati due differenziali trasversali (cioè uno per asse). Inoltre, per compensare eventuali differenze nella velocità di rotazione dei due assali, si ricorre anche a un differenziale longitudinale (o centrale), che sovente ha anche la funzione di ripartitore di coppia (vedi). Per consentire alla vettura, di procedere anche in condizioni limite, cioè con una sola ruota dotata di aderenza sufficiente, si adottano differenziali con sistemi di bloccaggio. Oggi, gli elementi di questo tipo, sono in molti casi sostituiti da giunti Ferguson (vedi). Per i differenziale centrale, spesso si utilizza quello del tipo Torsen differenziale (vedi).
Fonte per questi spunti è il Dizionario tecnico automobilistico, di Massimo Clarke, allegato alla rivista Auto.
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