lunedì 28 maggio 2012

La riflessione di un appassionato sulla Formula uno del 2012 – La gara di Montecarlo


Un saluto come sempre a tutti i naviganti e agli appassionati di motori e di questo meraviglioso mondo che è il Mondiale di Formula Uno con i suoi piloti e le sue tecnologiche monoposto.

Il 27 Maggio 2012, presso il Principato di Monaco (bellissimo soprattutto per i molti turisti e i facoltosi residenti) si è disputata una delle gare più osannate e mitiche della Formula uno. Questa è la sesta corsa in calendario valevole per il Mondiale del 2012. Questa che leggete sotto è una mia semplice riflessione dopo aver seguito tutta la gara in TV.

Innanzi tutto per onor di cronaca e per quelle poche persone che non hanno visto la corsa, dico che sul circuito cittadino di Montecarlo ha vinto la gara 2012 di Formula Uno il pilota australiano Marc Webber con la sua Red Bull motorizzata Renault, rimanendo praticamente in testa a tutti gli altri sin dall'inizio (Webber partiva dalla prima posizione). Sono molto contento anche da buon tifoso della Ferrari del risultato ottenuto dal sempre presente e combattivo pilota Fernando Alonso, che alla fine della gara ha ottenuto un meritato (e forse magari un po' stretto) terzo posto alle spalle di un ottimo e ormai anche molto maturato pilota, cioè Nico Rosberg con la sua Mercedes arrivato al termine sul secondo gradino del podio. Il campione uscente Sebastian Vettel, compagno di Scuderia di Webber con la Red Bull è giunto soltanto al quarto posto subito alle spalle di Alonso. Quinto Hamilton su McLaren-Mercedes, mentre l'altro ferrarista Massa ha finito la gara al sesto posto, che è anche il miglior risultato stagionale per il pilota.

Dopo questa sesta gara di Montecarlo, la classifica generale dei primi cinque piloti assoluti, vede da solo al primo posto il pilota Fernando Alonso (Ferrari) con 76 punti seguito dai due piloti della Red Bull, Webber e Vettel a pari merito con 73 punti. Quarto è Hamilton con 63 punti, mentre quinto Rosberg con 59 punti.




Un breve riflessione sulla gara.

La gara di Montecarlo a detta di quasi tutti gli addetti ai lavori o i semplici appassionati, ma soprattutto per i piloti di Formula uno è la “gara” per eccellenza. Siamo di fronte ad un vero mito a una leggenda per quanto riguarda la Formula uno (sicuramente è così per il passato). Si dice che questo circuito è il sogno di ogni pilota. Dalle interviste fatte a molti di loro spesso si sente che addirittura alcuni piloti desidererebbero vincere qui e poi magari anche smettere, perché Montecarlo vale più di un Mondiale, vale una intera carriera di grande pilota che verrà ricordata nella storia. Vincere a Montecarlo è come vincere una cinquina secca al lotto per tutti questi piloti. Io da buon ignorante e semplicione che sono, non riesco a capire perché tutto questo entusiasmo da parte loro! Io riesco ancora a capire tutto il meraviglioso contorno che esiste nei giorni prima e dopo lo svolgimento della gara. Capisco e (anche invidio molto) anche tutte quelle “barchette” superlusso ancorate al porto con gli ospiti che si godono la gara. Capisco anche le numerose e simpatiche sfide, giochi o le feste mondane notturne e di giorno che si svolgono con le numerose celebrità a far da super-ospiti arrivate da ogni parte del mondo. Capisco anche la valanga di soldini che girano in quelle settimane presso la bellissima Montecarlo, con i suoi meravigliosi Casinò strapieni e tintinnanti. Un momento... forse allora ho sbagliato io a dire che i piloti e gli addetti ai lavori, come i tecnici, gli ingegneri e i meccanici amano più di tutti il circuito cittadino e vincere la corsa sul circuito di Montecarlo per la Formula uno. Forse è proprio il contorno che è veramente “mitico” e unico da queste parti. È proprio questa la grande vittoria. Ma allora non penso sia giusto dire, voglio vincere a Montecarlo perché questo è il circuito più bello, più storico, insomma il migliore al livello di pura esperienza di guida e di tecnica professionale, con veri e lunghi duelli che ogni bravo pilota sogna nella sua carriera. Quello di Monaco è un circuito cittadino con tanto di tombini, difetti e gobbe, percorso tutti i santi giorni da numerose persone che in auto vanno al lavoro.

Dico questo perché per quanto riguarda la gara vera e propria di Formula uno disputata a Montecarlo, diversamente da tutto il grande spettacolo e le forti emozioni che ho visto nelle cinque gare precedenti, non ha offerto proprio nulla agli appassionati. Qui chi ha la fortuna di fare la Pole e partire in prima posizione è quasi sicuro (salvo guasti) al cento per cento anche di vincere. Qui ho notato semplicemente sin dall'inizio una sorta di “trenino” fatto di tecnologiche monoposto incolonnate che correva sbuffando su dei binari immaginari, come quando si parte per le ferie. Quello sbuffo di vapore, sono sicuro che era quello di alcuni piloti abbastanza incazzati per il semplice fatto che non si poteva sorpassare l'avversario che ti sta davanti e che magari è molto più lento di te in alcun modo, se non contiamo che questi si fermi e si metta da parte. Non si è visto un vero sorpasso sul circuito di Montecarlo 2012, se non contiamo i rari sorpassi fatti grazie alla bravura e alla rapidità di alcuni meccanici durante i pit-stop per il cambio ruote. Sono contento perché almeno Alonso con la Ferrari è riuscito in questo modo a passare Hamilton che gli stava davanti (forse l'unica emozione avuta). Mi metto nei panni di quei piloti costretti a stare interi giri dietro a monoposto che fungevano da “tappo” e che rallentavano tutti. Mi chiedo se i piloti vogliono davvero tutto questo. Sembra quasi che la corsa in se stessa non sia più l'evento principale tanto atteso, ma solo una semplice parte di quel “contorno” di qualcosa di più grosso.

Come può un circuito che non ti consente se sei un pilota più bravo e più forte di sorpassare l'avversario a essere eletto il circuito dei sogni e dei campioni? Dove sono andate le appassionanti emozioni e la tensione sino all'ultimo giro delle prime gare precedenti? Forse magari erano andate al Casinò!

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